Un’altra peculiarità che testimonia il forte culto dei messinesi verso la loro patrona sono le cosiddette medaglie ombelicali. Queste venivano conservate in ogni famiglia ed al momento della nascita venivano applicate sull’ombelico appena reciso e fermate da una apposita fascia in tessuto colorato, larga circa venti centimetri e lunga quasi due metri. La funzione loro attribuita era quella di evitare l’insorgere dell’ernia ombelicale, rischio frequente nel neonato. A tale scopo il rovescio della medaglia era perfettamente levigato ed il peduncolo in cui era inserito un anello destinato al nastro era ritorto in avanti onde evitare di irritare la pelle delicata del nascituro. Messina, che con la sua Zecca dimostrò sempre capacità nella lavorazione minuta dei metalli e fiorente fu sempre l’attività delle botteghe di orafi ed argentieri, ha ideato questo originale tipo di medaglia a carattere devozionale costituendone una sorta di peculiarità della Città dello Stretto. L’uso che dagli esemplari più antichi può farsi risalire al XVI secolo fino al secondo dopo guerra per scomparire rapidamente nell’arco di una o due generazioni. La figura più ricorrente è quella della Madonna della Sacra Lettera ma non mancano le rappresentazioni di altre figure sacre fortemente radicate nel territorio

(Franz Riccobono Le Medaglie Messinesi Messina 2000).