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Diplomi di Laurea del Messanense Studium Generale

 

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A metà del XVII secolo, prima della soppressione dell'Università di Messina a seguito della rivolta antispagnola (1674-1678), un particolare cerimoniale era riservato per il conferimento del titolo di doctor a seguito della sua conclusione degli studi universitari.

A certificare l'avvenuto conseguimento era un Mastro Notaro dell'Università che, a richiesta, rilasciava di un diploma attestante la laurea.

Era facoltà dell'interessato farsi rilasciare il diploma in pergamena e con le eventuali decorazioni che più gratificassero.

Tra i molti esemplari, con le più disparate decorazioni, è possibile riscontrare però degli elementi tipici e ricorrenti, oltre quali, oltre allo stemma della Città, l'immagine della Madonna della Lettera e dei Santi protettori di Messina o altri Santi a cui probabilmente il laureato era devoto.

Negli esemplari qui riprodotti è possibile notare San Placido, Sant'Alberto da Trapani, Sant'Antonio da Padova, San Francesco Saverio, Sant'Ignazio di Loyola, San Bartolomeo ed altri.

Va ricordato che oltre alle varie tasse e regalie il doctor era tenuto al versamento, dal 1659, di 12 tarì per la realizzazione della manta d'oro destinata al quadro della Cattedrale della Madonna della Lettera.

Nella Pagina seguente è possibile osservare altri due diplomi di laurea

 

Bibliografia: Andrea Romano, Diplomi di Laurea del Messanense Studium Generale, Messina 2007.

 

Diploma di Laurea in Utroque Iure di Bartolomeo Cannevali, Messina 1663.

 

 


 


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Diploma di Laurea in Filosofia e Medicina conferita il 10 aprile 1634 a Michael Luci.


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Diploma di Laurea in Diritto Civile ed in Diritto Canonico conferita il 3 agosto 1672 a Andreas Micalizzi.

Le Medagli Ombelicali

Un’altra peculiarità che testimonia il forte culto dei messinesi verso la loro patrona sono le cosiddette medaglie ombelicali. Queste venivano conservate in ogni famiglia ed al momento della nascita venivano applicate sull’ombelico appena reciso e fermate da una apposita fascia in tessuto colorato, larga circa venti centimetri e lunga quasi due metri. La funzione loro attribuita era quella di evitare l’insorgere dell’ernia ombelicale, rischio frequente nel neonato. A tale scopo il rovescio della medaglia era perfettamente levigato ed il peduncolo in cui era inserito un anello destinato al nastro era ritorto in avanti onde evitare di irritare la pelle delicata del nascituro. Messina, che con la sua Zecca dimostrò sempre capacità nella lavorazione minuta dei metalli e fiorente fu sempre l’attività delle botteghe di orafi ed argentieri, ha ideato questo originale tipo di medaglia a carattere devozionale costituendone una sorta di peculiarità della Città dello Stretto. L’uso che dagli esemplari più antichi può farsi risalire al XVI secolo fino al secondo dopo guerra per scomparire rapidamente nell’arco di una o due generazioni. La figura più ricorrente è quella della Madonna della Sacra Lettera ma non mancano le rappresentazioni di altre figure sacre fortemente radicate nel territorio

(Franz Riccobono Le Medaglie Messinesi Messina 2000).