madonna della Lettera 072

Lettera di Maria Vergine ai Messinesi

 

 

Maria Vergine, figlia di Gioacchino, umilissima serva di Dio, Madre di Gesù Crocefisso, della tribù di Giuda,
della stirpe di Davide, salute a tutti i Messinesi e benedizione di Dio Padre Onnipotente.

Ci consta, per pubblico strumento, che voi tutti con fede grande avete a noi spedito Legati e Ambasciatori e confessate che il nostro Figlio, generato da Dio,
sia Dio e uomo, e che dopo la sua risurrezione salì al cielo, conoscendo voi la via della verità per mezzo della predicazione di Paolo Apostolo eletto.

Per la qual cosa, benediciamo voi e la stessa città,
della quale Noi vogliamo essere perpetua protettrice.

Da Gerusalemme

 

 

 

 

 

Caio Domenico Gallo nel libro IV degli "Annali della Città di Messina", ricorda che la traduzione in latino del ritrovato testo arabo della lettera nel 1716, si deve a D. Pietro Menniti, generale dell'Ordine di S. Basilio Magno, residente in Roma, che aveva trovato un codice scritto in lingua araba, con caratteri Siriaci. Avendone compresa l'importanza e ottenuto in prestito il codice, egli pregò il Maronita Don Giuseppe Assemanni, deputato della Santa Sede per l'interpretazione delle lingue orientali presso la Biblioteca Vaticana, perchè volesse tradurre con tutta precisione il codice che gli affidò. Giuseppe Assemanni tradusse il codice siriaco che effettivamente conteneva la S. Lettera scritta ai Messinesi nella versione latina che qui è riportata:

Traduzione latina della Lettera Araba:

Maria Virgo, Joachim, et Annae Filia Humilis Ancilla, Domini Mater Jasu Christi, qui est ex Tribu Juda, et de Stirpe David, Messanensibus omnibus salutem, et a Deo Padre Omnipotente Benedictionem.

Per publicum documentum constat, Vos mississe ad Nos Nuncios, fide magna: Vos scilicet credere, Filium Nostrum a Deo genitum esse Deum, et hominem, et post Resurrectionem suam ad Coelum ascendisse; Vosque mediante Paulo Apostolo electo viam veritatis agnovisse. Propterea vos, vestramqne Civitatem benedicimus, et protegimus eam in saecula saeculoram.

Data fuit haec AEpistola die quinta in Urbe Hierusalem a Maria Virgine cuius nomen supra, Anno XXXXII, a Filio cius, saeculo primo, Die 3 Junii, Luna XXVII.