009Nella seconda cappella di destra della chiesa di San Pietro in Montorio, piccolo gioiello architettonico del Gianicolo, si trova un dipinto molto venerato, la Madonna della Lettera. La sacra immagine, un tempo attribuita a Niccolò Circignani, detto il Pomarancio e oggi, secondo taluni, riferibile invece a Giovan Battista Lombardelli (1540-92), si trovava in un’edicola appoggiata a un muro fiancheggiante la strada che saliva al Gianicolo. Il volto dolce e pensoso della Vergine, la fresca grazia del Bambino che con il braccio destro sembra invitare i fedeli ad avvicinarsi, insieme all’armonia e alla bellezza della pittura, attirarono ben presto la pietà popolare, mentre si diffondeva la voce di grazie e miracoli ottenuti dai devoti.

Nel 1713, secondo una tradizione, una religiosa che giaceva moribonda nel vicino Monastero dei Sette Dolori venne unta con l’olio della lampada che ardeva dinanzi all’edicola, ricevendone un’istantanea guarigione. Il prodigio amplificò incredibilmente la fama dell’immagine, meta ormai di un pellegrinaggio costante da tutta Roma, mentre le grazie si moltiplicavano.

Fu così che il 9 agosto del 1714 papa Clemente XI, su pressione dei fedeli, si decise a far tagliare l’affresco dal muro originario e a farlo trasportare con tutti gli onori nella chiesa di San Pietro in Montorio.

 

 

 

 

 

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