Aloysio-Juvara-IncisioneL'iconografia della Madonna della Lettera è ampiamente presente anche nella pittura e scultura aulica dell'Ottocento che ne trovava ancora ispirazione in questo soggetto caro ai messinesi. Si cimentarono tutti i maggiori artisti del tempo da Letterio Subba a Michele Panebianco. Anche alla incisione del fine bulino del messinese Tommaso Alojsio Juvarra si deve una delle più celebri raffigurazioni storiche della Madonna della Lettera riprodotte poi anche per tutto il novecento. Questa immagine fu stampata proprio nel 1842 in occasione delle feste secolari e pubblicata in uno dei periodi illustrati più diffusi nell'antico Regno delle Due Sicilie: Il Poliorama Pittoresco. Nel numero del 1 Ottobre 1842 si apriva con l'immagine dell'Ambasceria dei Messinesi alla Vergine firmata da Alojsio Juvarra cme inventore e disegnatore. Il disegno preparatorio era però già stato realizzato nel 1832 ed oggi è conservato presso il Museo Regionale di Messina del fondo lasciato in dono dal celebre incisore alla propria città natale. Quest'opera ebbe tanta fortuna sia nella realizzazione in pittura di Michele Panebianco che nella famosa fototipia di Ledru Mauro. Ma in contemporanea alla diffusione dell'immagine dell'Ambasceria andava sviluppandosi una nuova iconografia legata alla patrona di Messina che poi per tutto il novecento si svilupperà ampiamente. Si tratta della raffigurazione della Vergine Maria benedicente, senza Bambino in braccio, che tiene con la mano sinistra il testo della lettera ben visibile. Questa impostazione iconografica già in parte diffusa nel XVII - XVIII secolo viene attuata nella realizzazione della statua argentea realizzata da Lio Gangeri per il fercolo del Sacro Capello della Basilica Cattedrale. Stessa impostazione avrà la gande statua posta in cima alla stele del porto opera di Tore Edmondo Calabrò. Come segno di continuità a questa cara immagine della Madonna della Lettera è la recente statua in bronzo collocata qualche anno fa presso l'ingresso principale dell'Ospedale Papardo. Grande statua alta due metri realizzata da Antonino Taviano e David Crea.